Vecchiazzano ha certamente un nome ben riconoscibile, del quale cercheremo di capirci qualcosa fra pochissimo, e a differenza di altre frazioni è cresciuta parecchio e c´è un perché. Comunque sia, direi che è ora di partire per scoprirlo un po´ meglio. La località si trova a sud di Forlì, di cui è diventata nel tempo un quartiere vero e proprio, ed è compresa fra due fiumi, il Montone e il Rabbi, che si incontrano a poca distanza dall´abitato. Essendo appunto quartiere di una città piuttosto popolosa, si potrebbe pensare che la sua storia sia legata in tutto e per tutto a quella forlivese, ma in realtà questa frazione non è stata indipendente per moltissimo tempo. Già all´epoca del Neolitico e dell´Età del Bronzo in questo luogo ci viveva qualcuno come testimoniano dei ritrovamenti, mentre nei secoli successivi la riassunse il tipico aspetto di un borgo rurale circondato da campi coltivati, fino alle evoluzioni urbanistiche più recenti che permettono a quasi 4.000 persone di vivere a Vecchiazzano, il cui nome pare provenga da tale Veclezio, proprietario dei terreni in epoca romana, a cui è dedicata una delle strade principali, oppure da Vetus, termine per descrivere un territorio in abbandono.
Comunque sia, oggi ci troviamo di fronte a una frazione quartiere di dimensioni ampie, al cui nucleo centrale è composto dalle poche case d´epoca e dalla chiesa di San Nicolò, o Nicola da Bari che dir si voglia. Si contrappongono abitazioni o piccole zone residenziali sorte più riprese nel corso degli ultimi decenni, oltre ad aree artigianali e a importanti servizi per la popolazione come l´ospedale Morgagni Pierantoni, la casa di riposo Orsi Mangeli, le scuole e così via. Naturalmente le attività commerciali sono tante, variegate e a volte storiche come il Forno Agatensi. E non vanno dimenticati appuntamenti come le diverse feste e sagre organizzate durante l´anno o il famoso presepe meccanico che testimoniano la vitalità del luogo. Una frazione ben collegata alla madrepatria Forlì, un tempo raggiungibile dal ponte vecchio e fra qualche anno anche con la tangenziale. Ma che nonostante tutto continua a conservare una propria identità e un senso di comunità. Per cui viva Vecchiazzano, perché anche questa è la bella Romagna.



Un ringraziamento speciale a Marco Santandrea e al suo Staff
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